Quattordici spine di Rosario Russo | Recensione di Deborah

Rosario Russo è nato a Catania il 23/06/1986 ma vive ad Acireale. Il romanzo d’esordio si intitola “Il Martirio del Bagolaro”, romanzo storico pubblicato nel 2012 dalla casa editrice Carthago e vincitore nel 2013 del Premio Letterario Nazionale Akademòn. Nel maggio del 2019 ha pubblicato “Quattordici Spine” (Algra editore), un poliziesco ambientato in Sicilia con protagonista l’ispettore feltrino Luigi Traversa, premiato al Kaos Festival 2020 e vincitore del Premio speciale Città di Cefalù 2020.

 

Traversa di sei mesi prima, infatti, uno nel suo stato lo avrebbe sicuramente fermato per un controllo. Eppure bisognava fingere che tutto andasse bene, tanto era nuovo lì e i colleghi lo conoscevano appena. Fingere, sì, ma fino a quando avrebbe avuto la
forza di farlo?

 

Editore: Algra Editore
Data di uscita: 10 maggio 2019
Pagine: 184
Prezzo: 14.00 €

Acireale, Sicilia. Un efferato delitto sconvolge l’abulica routine quotidiana: Don Mario Spina, canonico della basilica di San Pietro, viene ritrovato senza vita all’interno della sacrestia, ucciso con decine di colpi d’arma da taglio. Inoltre, da un’antica credenza sono state trafugate le spoglie del maggiore artista locale, Paolo Vasta. L’ispettore di polizia Luigi Traversa, da poco arrivato dal Veneto, si ritrova a indagare su un delitto a tratti inspiegabile. Chi è stato a compiere quell’orrendo crimine? E quale misterioso passato nasconde il poliziotto, giunto all’improvviso in città? Quattordici giorni serviranno a Traversa per risolvere il caso, togliendo una spina alla volta da quel pericoloso fico d’India tutto siciliano che, una volta ripulito, mostrerà all’ispettore la terrificante verità.

 

Il nuovo anno è appena iniziato tra la speranza di un po’ di serenità e la certezza che ancora la vita non sarà come prima, vagando per questo limbo è tempo di fare l’ultimo salto nel 2020 per scoprire una delle mie ultime letture, la lettura che mi ha condotto di nuovo nella nostra splendida Sicilia. Torniamo ad Acireale in compagnia dell’ispettore Traversa, Quattordici spine di Rosario Russo è la prima indagine siciliana dell’agente veneto; intrighi, ironia e non pochi segreti sullo sfondo una terra magica.

Ritroviamo lo stile di scrittura di Rosario Russo, semplice, fluido e incalzante; l’autore sa come tenere il lettore incollato alle sue pagine, tra misteri, ironia e tradizioni di una terra affascinante e meravigliosa. La lettura scorre veloce, pagina dopo pagina a fianco dell’ispettore Traversa ci tufferemo in una caccia mozzafiato, inseguiremo il colpevole lungo una strada lastricata di sangue, peccato e spine. La vicenda mi ha intrigata, l’indagine di Quattordici spine mi è piaciuta molto e ha saputo tenermi con il fiato sospeso; un elemento del romanzo che mi ha affascinato in modo particolare è l’ambientazione. Amo profondamente i romanzi agresti, quelli in cui l’ambiente circostante è crudo, selvatico e reale, a questo proposito Rosario Russo ci regala scorci di una Sicilia meravigliosa, calda, colorata, arida e polverosa, una Sicilia fatta di tradizioni, credenze e problematiche molto difficili, una cittadina formata da edifici storici di rara bellezza e da mostri costruiti in un’epoca di scelleratezza urbanistica.

 

Traversa lo aveva capito già dal primo giorno che Lorefice voleva provare a instaurare un rapporto d’amicizia con lui, ma purtroppo non poteva farci niente, aveva un carattere di merda e ne era consapevole. i suoi scatti d’ira improvvisi, i suoi modi di fare ironici e taglienti non lo aiutavano affatto a instaurare rapporti affettivi all’interno
del commissariato e già con orlando si era creato un bel pasticcio.

 

La tranquillità di Acireale viene sconvolta da un brutale omicidio, l’amato canonico della basilica di San Pietro, Don Mario Spina, è stato assassinato e lasciato morire dissanguato nella sacrestia. Il giallo sembra subito molto intricato, chi e perché avrebbe potuto commettere una tale barbarie nei confronti di una persona tanto ben voluta dalla comunità? L’ispettore Luigi Traversa è arrivato da pochi giorni sull’isola trasferitosi dal Veneto, l’uomo si trova subito tra le mani un delitto spinoso e delicato, non sarà facile per lui ambientarsi nella nuova realtà e acciuffare il colpevole. Traversa è un personaggio chiuso e riservato, da subito emerge la presenza di ombre nel suo passato, un’oscurità che lo spinge a isolarsi da tutti e a cercare un riscatto attraverso il lavoro. Il delitto di Don Mario Spina sembra proprio generare sempre più punti interrogativi, il male che ruota attorno alla sua morte ha radici profonde e putrefatte; l’ispettore Traversa però riuscirà a venire a capo di questo misterioso ginepraio, risolvendo il caso in quattordici giorni.

Quattordici spine è un’indagine accattivante densa di mistero e tradizione, sicuramente mi piacerebbe ritrovare in futuro l’ispettore Traversa in una nuova rovente indagine siciliana.

 

 

 

 

 

 

Desclaimer: si ringrazia l’autore Rosario Russo per la copia omaggio

 

May the Force be with you!
Precedente Close-Up: Anna e il gatto di Paolo Platania e Cristian Gaudioli Ruaro Successivo Tea time: Arriva John Woods e la sua Lady Chevy

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.